lunedì 28 dicembre 2009

Papa Benedetto alla mensa dei poveri della Comunità di S.Egidio



Oggi, 27 dicembre, Papa Benedetto XVI, ha visitato la Mensa per i poveri della Comunità di Sant'Egidio. Ad accoglierlo sulla porta della Mensa di Via Dandolo 10, con il Prof. Andrea Riccardi, il Prof. Marco Impagliazzo, Mons. Vincenzo Paglia, era presente anche una donna romnì ed un immigrato dal Senegal. Ad attenderlo in due sale c'erano 150 ospiti. Il papa, prima di sedersi a tavola con 12 commensali, ha compiuto un giro di saluti nelle due sale per incontrare personalmente i singoli ospiti. Terminato il pranzo il Papa ha consegnato personalmente i regali da lui offerti ai 31 bambini presenti. «Sono qui per dirvi che vi sono vicino e vi voglio bene e che la Chiesa ha cuore i più poveri», ha confidato Benedetto XVI ai 200 tra senza fissa dimora, indigenti e immigrati che hanno pranzato con lui. «C'è una lingua, quella dell'amore, che dobbiamo apprendere e praticare tutti», ha affermato ancora il Pontefice sottolineando che è questo il messaggio di Natale, festa del «Bambino che si fa dipendente dal nostro amore». «Quante persone provenienti da vari Paesi segnati dal bisogno - ha rilevato - si ritrovano qui per cercare una parola, un aiuto, una luce. Impegnatevi perché nessuno sia solo, nessuno sia emarginato, nessuno sia abbandonato».


venerdì 25 dicembre 2009

Buon Natale !


Carissimi, tanti auguri di Buon Natale a tutti voi. Dedichiamo a tutti gli amici questa breve canzone "natalizia" dei mitici U2 "It's Christmas baby please come home".



martedì 22 dicembre 2009

"Lettera dalla Cina" di frère Alois per il 2010




La lettera annuale di frère Alois per il 2010 prende il nome di "Lettera dalla Cina". Essa verrà meditata a partire dal prossimo incontro europeo di giovani a Poznan in Polonia ed a Taizé per tutto l'anno. La lettera è scaricabile anche dal nostro blog (sezione "materiale per la Preghiera").

lunedì 2 novembre 2009

E' online il nuovo sito di Santa Maria in Porto



Il nuovo sito della Basilica di Santa Maria in Porto è raggiungibile sul web all'indirizzo http://www.santamariainporto.it/. Questo link è disponibile qui a fianco nella lista dei nostri link preferiti.

domenica 1 novembre 2009

Arrivederci Alda (21 marzo 1931 – 1º novembre 2009)


Gesù,
per coloro che hanno perso la mente
e i princìpi della ragione,
per coloro che sono oppressi
dal duro silenzio dei martiri,
per coloro che non sanno gridare
perché nessuno li ascolta,
per coloro che non trovano altra soluzione al grido che la parola,
per coloro che scongiurano il mondo
di non devastarli più,
per coloro che attendono un cenno d'amore che non arriva,
per coloro che erroneamente
fanno morire la carne
per non sentirne più l'anima.
Insomma,
per coloro che muoiono nel nome tuo,
apri le grandi porte del Paradiso
e fai loro vedere che la tua mano
era fresca e vellutata,
vellutata e fresca,
come qualsiasi fiore,
e che forse loro troppo audaci
non hanno capito che il silenzio era Dio
e si sono sentiti oppressi
da questo silenzio
che era solo una nuvola di canto.
(A. Merini, Corpo d'amore. Un incontro con Gesù)



giovedì 22 ottobre 2009

Riprende la preghiera!


Domenica prossima 25 ottobre 2009 alle ore 21,20 nella Basilica di Santa Maria in Porto a Ravenna riprende la nostra preghiera nello stile di Taizé. La pausa estiva, interrotta solo da due ulteriori preghiere nella Chiesa del Suffragio nella prima metà di settembre, è durata a lungo quest'anno.... ma molte cose sono accadute: innanzitutto un benvenuto a Lucia, la bimba mia e della Michy, che è nata il 16 settembre!

domenica 16 agosto 2009

In ricordo di frère Roger


frère Roger di Taizé
12.05.1915 - 16.08.2005

Oggi come allora il tuo sorriso è un piccola stella nel nostro cielo.


Buon Ferragosto.... con Francesca che canta!


Auguriamo a tutti un buon ferragosto con una canzone molto bella di una cantante americana (chiaramente di origini italiane) che si chiama Francesca Battistelli.



Beautiful, beautiful

Don't know how it is You looked at me
And saw the person that I could be
Awakening my heart
Breaking through the dark
Suddenly Your grace

Like sunlight burning at midnight
Making my life something so
Beautiful, beautiful
Mercy reaching to save me
All that I need
You are so
Beautiful, beautiful

Now there's a joy inside I can't contain
But even perfect days can end in rain
And though it's pouring down
I see You through the clouds
Shining on my face

Like sunlight burning at midnight
Making my life something so
Beautiful, beautiful
Mercy reaching to save me
All that I need
You are so
Beautiful, beautiful

I have come undone
But I have just begun
Changing by Your grace

Like sunlight burning at midnight
Making my life something so
Beautiful, beautiful
Mercy reaching to save me
All that I need
You are so beautiful

Like sunlight burning at midnight
Making my life something so
Beautiful, beautiful
Mercy reaching to save me
All that I need
You are so
Beautiful, beautiful
Beautiful, beautiful


giovedì 13 agosto 2009

Piccole riflessioni dalla città bella di sera




Ore 20,30 di venerdì 24 luglio 2009. Invio un sms criptico all’Aurora “solito posto solita ora…..”. Lei capisce al volo e risponde immediatamente “Ci sarò!”. L’appuntamento è per le 21,20 presso la Chiesa del Suffragio” in Piazza del Popolo a Ravenna. È il quarto ed ultimo venerdì di preghiera che proponiamo nel centro cittadino all’interno dell’iniziativa di “Ravenna bella di sera”. La serata è calda e molto bella. È un piacere dopo una giornata di lavoro potere andare nel centro in festa, pieno di gente, di voci e di colori. Penso alla città come ad una sorta di casa, i cui spazi sono di tutti ed il centro è come il salotto buono in cui si ricevono gli amici e gli ospiti. Alle 21,20 la Chiesa è già aperta e trovo Malì, Paolo ed Elisa intenti a sistemare le luci e le icone per la preghiera. L’Auro, la Lo e la Licia stanno invece provando i canti con le chitarre. Questa sera finalmente mettiamo un cartellone con l’avviso della preghiera fuori dalla chiesa, proprio davanti al portone di ingresso completamente aperto. Il cartellone è debolmente illuminato da un lumino dentro un bicchiere. Nonostante la luce fioca del lumino dalla piazza il cartellone si nota: speriamo che possa incuriosire i passanti ed invitarli ad entrare. Prima della preghiera passa a salutarci il nostro carissimo Padre Luca, appena rientrato dalla Polonia.

Ore 21,45 (in realtà qualche minuto dopo ……): Don Sergio suona la campanella come per l’inizio di ogni celebrazione ed entra per l’esposizione dell’Eucarestia sul canto iniziale che ripete incessantemente “Cristo Gesù, luce interiore, non lasciare che il buio parli in me. Cristo Gesù, luce interiore, fa che io accolga il tuo amore” (è la traduzione italiana del famoso canto “Jesus le Christ”). A chi è venuto per pregare con noi non abbiamo spiegato nulla sulla preghiera nello stile di Taizé, fatta di brevi versetti ripetuti all’infinito. Non abbiamo detto che il canto stesso è la preghiera, una preghiera del cuore come quella del famoso “pellegrino russo” che ripete incessantemente il nome di Gesù. Speriamo che tutto ciò si possa capire semplicemente pregando, senza cercare di evocare una esperienza interiore con delle parole di spiegazione. C’è una breve lettura dal Vangelo di Matteo: “e ancora vi assicuro che se due di voi, in terra, si troveranno d’accordo su quello che devono fare e chiederanno aiuto nella preghiera, il Padre mio che è in cielo glielo concederà”. Mi rendo conto che per uno che ha difficoltà a credere sono parole problematiche perché interpellano a una fiducia in Dio, che per di più richiede di essere vissuta in modo comunitario. Anche noi, che portiamo avanti questa preghiera dal 1994 quasi ogni settimana, non capiamo bene la potenza che è nascosta dietro queste semplici parole. Un piccolo gruppo che è d’accordo su quello deve fare, se ha fiducia, sarà aiutato. Noi, diversi anni fa, ci trovammo d’accordo nel desiderio di pregare insieme e di condividere con altri questa preghiera. Sento che negli anni non abbiamo perso questo desiderio, ma che forse ci siamo un po’ chiusi in noi stessi. Mi rendo conto che sto vivendo questi venerdì sera come una boccata di ossigeno: la nostra preghiera in una Chiesa con la porta sempre aperta, il lumino all’esterno quale piccola cometa che discretamente invita ad entrare, senza proselitismi. La preghiera scorre tranquilla: il momento centrale del silenzio è concluso dalle parole di frère Roger, che ci ricorda che nell’amore del Cristo “le nostre vite cambiano a poco a poco”. Seguono le intenzioni spontanee, la decina del Rosario ed altri canti. Ogni tanto qualcuno entra, si ferma un po’ di fronte a Gesù e poi esce di nuovo per le vie della città. Sento infine Don Sergio che sta preparando l’incenso per la benedizione finale. L’esperienza volge al termine, visto che da oggi ci prendiamo la usuale pausa estiva. Dopo la benedizione riponiamo le nostre cose e ci troviamo fuori dalla Chiesa desiderosi di parlare tra di noi e di goderci un momento di convivialità insieme. Ecco la joie serene, come direbbe il caro frère Roger! Tranquilli e contenti ci immergiamo di nuovo nella città bella di sera.


giovedì 23 luglio 2009

Domani (ultimo?) appuntamento con la preghiera a "Ravenna bella di sera"


Domani sera, 24 luglio 2009, nella Chiesa del Suffragio in Piazza del Popolo a Ravenna alle ore 21,45 nuovo appuntamento con la preghiera nell'ambito di "Ravenna bella di sera". Potrebbe essere l'ultimo appuntamento prima della pausa estiva di agosto, in quanto il venerdì successivo (31 luglio) in Piazza del Popolo è prevista "fashion night", iniziativa che potrebbe avere un impatto acustico troppo elevato per la preghiera. Seguiranno conferme.

venerdì 17 luglio 2009

Domani ancora preghiera a "Ravenna bella di sera"


Venerdì 17 luglio 2009 ore 21,45 presso la Chiesa del Suffragio in Piazza del Popolo si svolgerà ancora una volta la preghiera nel corso della iniziativa "Ravenna bella di Sera".

domenica 12 luglio 2009

Taizé anni '70 !



Rimando al link seguente: http://www.fotoenricoscuro.it/photo.php?cat_id=131&ord=1 per trovare una raccolta interessante di foto di Taizé negli anni 70, all'epoca del famoso "Concilio dei giovani".

giovedì 9 luglio 2009

Domani nuova preghiera a "Ravenna bella di sera"


Dopo l'esperienza bella di venerdì scorso, anche domani sera venerdì 10 luglio 2009, presso la Chiesa del Suffragio in Piazza del Popolo si terrà la preghiera nell'ambito della manifestazione "Ravenna bella di sera". L'orario di inizio è per le 21,45.

domenica 28 giugno 2009

Una nuova iniziativa: la preghiera a "Ravenna bella di sera"




Da tempo ci stavamo pensando ma ora abbiamo deciso di provarci: proporre la preghiera all'interno dell'ormai nota e riuscitissima iniziativa di "Ravenna bella di sera", che nelle notti estive propone nel cuore della città negozi aperti, mercatini, concerti, teatro, ballo, cinema e poesia. Il prossimo appuntamento è dunque per:

venerdì 3 luglio 2009
ore 21,30
Chiesa del Suffragio
Piazza del Popolo a Ravenna.

Fino a quando durerà l'iniziativa (e ancora non lo sappiamo) questa preghiera sostituirà la nostra usuale preghiera della domenica sera nella Basilica di Santa Maria in Porto. Seguiranno aggiornamenti.

lunedì 22 giugno 2009

Benedetto XVI: i primi quattro anni di pontificato



Sul numero di giugno di "Aggiornamenti Sociali" è uscito un editoriale di Padre Bartolomeo Sorge S.J. dal titolo "Benedetto XVI: il senso di un pontificato". A mio avviso si tratta di una analisi equilibrata e non superficiale, che vale la pena far conoscere. Per motivi di spazio ne "copio e incollo" di seguito qualche stralcio, ma invito fortemente alla lettura integrale dell'articolo nel sito della interessante rivista dei padri gesuiti (http://www.aggiornamentisociali.it/), che tratta di tematiche sociali spiegate in modo chiaro, approfondito e con rigore scientifico.

Il 19 aprile 2009 Benedetto XVI ha compiuto i suoi primi quattro anni di pontificato. Non sono molti, ma consentono già di cogliere la nuova direzione che il Papa sta imprimendo al cammino della Chiesa. La percezione è che siamo dinanzi a una svolta difficile. Lo dimostra il clima che oggi si respira, certamente diverso da quello fiducioso dei primi anni del postconcilio. (…) A conferma che queste difficoltà sono reali è venuta la lettera all'episcopato mondiale, scritta da Benedetto XVI il 10 marzo 2009 circa la remissione della scomunica che dal 1988 gravava sui quattro vescovi scismatici della Fraternità Sacerdotale San Pio X, fondata nel 1970 da monsignor Marcel François Lefebvre. (…) Il Papa si dice sorpreso e rammaricato che il suo «gesto discreto di misericordia» nei confronti dei lefebvriani abbia potuto suscitare «all'interno e fuori della Chiesa Cattolica una discussione di una tale veemenza quale da molto tempo non si era più sperimentata»; fino al punto che molti vescovi «si sono sentiti perplessi [...]. Alcuni gruppi, invece, accusavano apertamente il Papa di voler tornare indietro, a prima del Concilio: si scatenava così una valanga di proteste, la cui amarezza rivelava ferite risalenti al di là del momento»(…) Ecco perché è importante riprendere in mano la lettera pontificia ai vescovi cattolici sul caso dei lefebvriani. Essa, infatti, aiuta a comprendere con maggior chiarezza il metodo, le priorità e lo stile del pontificato di Benedetto XVI.

(…)

Benedetto XVI, in questi primi quattro anni di pontificato, ha mostrato largamente di considerare come priorità assoluta del suo servizio apostolico quella di riportare la fede della Chiesa alla purezza delle origini. Da qui l'insistenza con cui continua a riproporre l'essenza del messaggio cristiano alla luce della Parola di Dio e dell'insegnamento dei Padri e a riformulare le ragioni della fede in forma adeguata alla cultura moderna. Quale sia lo schema logico del suo programma pastorale traspare chiaramente da tutti i suoi discorsi e, in particolare, dalle due encicliche: Deus caritas est (2005) e Spe salvi (2007). La remissione della scomunica ai lefebvriani gli offre ora l'occasione per esporre con maggiore chiarezza le priorità del suo pontificato, per rispondere all'obiezione di fondo che gli è stata mossa: era così urgente e necessaria questa decisione? Era veramente una priorità? «Certamente - risponde Benedetto XVI - ci sono cose più importanti e più urgenti. Penso di aver evidenziato le priorità del mio Pontificato nei discorsi da me pronunciati al suo inizio. Ciò che ho detto allora rimane in modo inalterato la mia linea direttiva» («Lettera», p. 594). Passa, quindi, a esporre in forma quasi sistematica qual è questa linea.

La prima priorità fra tutte è la fede; questa priorità - dice - non l'ha scelta lui, ma l'ha ricevuta dal Signore. Per rispondere adeguatamente alle sfide del nostro tempo, occorre anzitutto mostrare che non c'è contraddizione, ma complementarità, tra fede e ragione, tra speranza cristiana e speranze umane. «La prima priorità per il Successore di Pietro - spiega - è stata fissata dal Signore nel Cenacolo in modo inequivocabile: "Tu [...] conferma i tuoi fratelli" (Luca 22, 32). Pietro stesso ha formulato in modo nuovo questa priorità nella sua prima Lettera: "Siate sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi" (1 Pietro 3, 15). Nel nostro tempo in cui in vaste zone della terra la fede corre il pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più nutrimento, la priorità che sta al di sopra di tutte è di rendere presente in questo mondo e di aprire agli uomini l'accesso a Dio. Non a un qualsiasi dio, ma a quel Dio che ha parlato sul Sinai; a quel Dio il cui volto riconosciamo nell'amore spinto sino alla fine (cfr Giovanni 13, 1) - in Gesù Cristo crocifisso e risorto. Il vero problema in questo nostro momento della storia è che Dio sparisce dall'orizzonte degli uomini e con lo spegnersi della luce proveniente da Dio l'umanità viene colta dalla mancanza di orientamento, i cui effetti distruttivi ci si manifestano sempre di più. Condurre gli uomini verso Dio, verso il Dio che parla nella Bibbia: questa è la priorità suprema e fondamentale della Chiesa e del Successore di Pietro in questo tempo».

La seconda priorità che papa Ratzinger si è prefissa è l'unità dei credenti, la quale è strettamente collegata al primato della fede in Dio: «La loro [dei credenti] discordia, infatti, la loro contrapposizione interna mette in dubbio la credibilità del loro parlare di Dio. Per questo lo sforzo per la comune testimonianza di fede dei cristiani - per l'ecumenismo - è incluso nella priorità suprema. A ciò si aggiunge la necessità che tutti coloro che credono in Dio cerchino insieme la pace, tentino di avvicinarsi gli uni agli altri, per andare insieme, pur nella diversità delle loro immagini di Dio, verso la fonte della Luce - è questo il dialogo interreligioso» (ivi). L'importanza data dal Papa all'unità di tutti i credenti spiega anche il senso profondo del recente viaggio in Medio Oriente, in cui Benedetto XVI non ha mancato di sottolineare che «il dialogo trilaterale [con gli ebrei e con l'Islam] deve andare avanti, è importantissimo per la pace e anche per vivere bene ciascuno la propria religione» («Intervista concessa ai giornalisti durante il volo verso la Terra Santa», 8 maggio 2009, in ). E nel discorso del 9 maggio alla moschea al-Hussein bin-Talal di Amman (Giordania) ha sostenuto che «l'adesione genuina alla religione - lungi dal restringere le nostre menti - amplia gli orizzonti della comprensione umana. Ciò protegge la società civile dagli eccessi di un ego ingovernabile, che tende ad assolutizzare il finito e ad eclissare l'infinito; fa sì che la libertà sia esercitata in sinergia con la verità, e arricchisce la cultura con la conoscenza di ciò che riguarda tutto ciò che è vero, buono e bello. Una simile comprensione della ragione, che spinge continuamente la mente umana oltre se stessa nella ricerca dell'Assoluto, pone una sfida: contiene un senso sia di speranza sia di prudenza. Insieme, Cristiani e Musulmani sono sospinti a cercare tutto ciò che è giusto e retto» (in ).

Infine, il Papa ritorna spesso con forza sulla terza priorità del suo pontificato - il primato dell'Amore -, che in un certo senso riassume le altre due: «Chi annuncia Dio come Amore "sino alla fine" deve dare la testimonianza dell'amore: dedicarsi con amore ai sofferenti, respingere l'odio e l'inimicizia - è la dimensione sociale della fede cristiana, di cui ho parlato nell'Enciclica Deus caritas est» («Lettera», p. 595).
Dunque, è in virtù di queste priorità che Benedetto XVI ha deciso di rimettere la scomunica ai quattro vescovi lefebvriani. Lo dice egli stesso: «Se dunque l'impegno faticoso per la fede, per la speranza e per l'amore nel mondo costituisce in questo momento (e, in forme diverse, sempre) la vera priorità per la Chiesa, allora ne fanno parte anche le riconciliazioni piccole e medie», una delle quali è chiaramente la riconciliazione con la Fraternità San Pio X. «Era ed è veramente sbagliato - chiede, perciò, il Papa con un lieve accento polemico - andare anche in questo caso incontro al fratello che "ha qualche cosa contro di te" (cfr Matteo 5, 23-24) e cercare la riconciliazione?».

La lettera di Benedetto XVI ai vescovi cattolici costituisce infine un esempio importante di stile evangelico, tanto più significativo quanto più rigida e severa viene giudicata di solito la figura dell'ex Prefetto della Congregazione della Fede. Il «gesto discreto di misericordia» con cui il Papa ha aperto la strada al ravvedimento dei vescovi lefebvriani non è affatto contro, ma in pieno accordo con lo «spirito» del Concilio. Giovanni XXIII l'aveva indicato nel discorso d'apertura, l'11 ottobre 1962, con parole rimaste famose: la Chiesa - affermò - sempre si è opposta agli errori e spesso li ha condannati con la massima severità, «ora, tuttavia, la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia piuttosto che della severità». Rimettendo la scomunica ai vescovi lefebvriani, Benedetto XVI ha agito in coerenza con questo «spirito»; e lo ha fatto coscientemente, distinguendo «il livello disciplinare, che concerne le persone come tali, e il livello dottrinale in cui sono in questione il ministero e l'istituzione» (ivi, p. 594). In altre parole:l'amore e la misericordia verso la persona superano i confini della legge ecclesiastica e perfino quelli dell'ambito dottrinale.

(…)



domenica 14 giugno 2009

Due matrimoni e ...niente preghiera



Oggi i nostri amici Angelo ed Elisa si sposano. Sabato prossimo anche i nostri amici Fabio e Maria si sposeranno. L'ultima preghiera del 7 giugno è stata per loro. Carissimi, vogliamo semplicemente dirvi "Felice vita insieme!". Infine una comunicazione di servizio: la preghiera per questa domenica sera e per domenica prossima 21 giugno 2009 è sospesa. L'idea è di ripartire con una iniziativa estiva del tutto nuova. Non anticipiamo nulla perchè stiamo ancora verificandone la fattibilità. Seguiranno aggiornamenti.

domenica 31 maggio 2009

Questa sera niente preghiera


Questa sera, domenica 31 maggio, non si terrà la preghiera perchè molti di noi sono assenti per il ponte del 2 giugno. Dovremmo riprendere domenica prossima. seguiranno conferme.

martedì 19 maggio 2009

Domenica 24 maggio preghiera a S.Maria Maddalena


Abbiamo deciso di aderire all'iniziativa diocesana della preghiera di adorazione continua in preparazione alla festa della Pentecoste, per cui questa domenica 24 maggio la nostra preghiera si svolgerà presso la Chiesa di Santa Maria Maddalena, in via Corrado Ricci 10 a Ravenna, dalle ore 21 alle 23.

venerdì 1 maggio 2009

La preghiera riprende domenica 10 maggio


Dopo una lunga pausa per la Pasqua e per le 2 settimane di festeggiamenti in onore della Madonna Greca, comunichiamo che la preghiera riprende domenica 10 maggio 2009 a Santa Maria in Porto, sempre alle ore 21,15.

mercoledì 22 aprile 2009

Preghiera di frère Alois per il mattino di Pasqua


Il mattino di Pasqua, frère Alois ha detto questa preghiera davanti ai fratelli e alle migliaia di giovani riuniti nella Chiesa della Riconciliazione.


domenica 19 aprile 2009

Festa della Divina Misericordia




Oggi è una giornata particolare. La Chiesa universale ha accolto la richiesta di celebrare nel giorno della domenica "in albis" la festa della Divina Misericordia, riconoscendo nelle parole dell'umile suorina polacca Faustina Kowalska la richiesta stessa del Signore Gesù. Lascio la parola a Faustina per descivere tutto ciò come avvenne.

"La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido. Muta tenevo gli occhi fissi sul Signore; l’anima mia era presa da timore, ma anche da gioia grande. Dopo un istante, Gesù mi disse: Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto: Gesù, confido in Te.  Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel 
mondo intero. Prometto che l’anima, che venererà quest’immagine, non perirà. Prometto pure già su questa terra, ma in particolare nell’ora della morte, la vittoria sui nemici. (...) Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il  pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia. Desidero che i sacerdoti annuncino la Mia grande Misericordia per  le anime dei peccatori"

L'immagine riportata di seguito è l'immagine fatta dipingere in base alle indicazioni dirette di Suor Faustina al pittore. Non è l'immagine che ha avuto più diffusione, ma è quella originaria.

Ho trovato anche un sito molto interessante sulla Divina Misericordia, che aggiungo qui a fianco nella sezione dei "link preferiti".

venerdì 10 aprile 2009

Auguri di Buona Pasqua con i Leeland!



Sounds of Melodies

We who were called to be Your people
Struggling sinners and thieves
We’re lifted up from the ashes
And out came the song of the redeemed
The song of the redeemed
The song of the redeemed

Can you hear the sound of melodies
Oh, the sound of melodies
Rising up to You
Rising up to You, God
The sound of melodies
Oh, the sound of melodies
Rising up to You
Rising up to You, God

We have caught a revelation
That nothing can separate us from
The love we received through salvation
It fills your daughters and your sons
Your daughters and your sons

The sound of Your love
The sound of Your love
Is what You’re hearing
The sound of Your sons
The sound of Your sons
You’ve won Your children
The sound of Your love
The sound of Your love
Is what You’re hearing
Your daughters in love
Your daughters in love
You’ve won your children

The sound of melodies
Oh, the sound of melodies
Rising up to You
Rising up to You, God

giovedì 9 aprile 2009

Sospensione della preghiera per Pasqua e per i festeggiamenti della Madonna Greca


"Lavanda dei piedi" di frère Sylvain di Taizé
La preghiera è sospesa per le seguenti domeniche:

domenica 12 aprile --> sospensione per celebrazioni pasquali
domenica 19 aprile --> sospensione per la festa della Madonna Greca
domenica 26 aprile --> sospensione per la conclusione dei festeggiamenti della Madonna Greca

La ripresa della preghiera dovrebbe essere per domenica 3 maggio (ancora da confermare). Nel frattempo auguriamo a tutti una felice e serena Pasqua.

sabato 21 marzo 2009

"Il Signore" live @ metro in Bruxelles



venerdì 6 marzo 2009

Sabato 7 marzo rosario animato con i canti di Taizé, domenica 8 marzo niente preghiera



Domani sabato 7 marzo 2009 alle ore 17,30 presso la Basilica di Santa Maria in Porto, il gruppo della preghiera di Taizé è stato chiamato ad animare il rosario in uno dei sette sabati in preparazione alla festa della Madonna Greca. Questo incontro sostituisce il solito incontro domenicale, che quindi non si terrà. La prossima preghiera serale è pertanto prevista per domenica 15 marzo alle ore 21,15.

Frère Michel di Taizé (1936 - 2009)



Il 24 febbraio, frère Michel, responsabile della fraternità dei fratelli di Taizé ad Alagoinhas (Brasile) è morto accidentalmente in Australia. Aveva 73 anni. Di origini tedesche, nato nel 1936 in Papua-Nuova Guinea, dove i suoi genitori erano missionari, ha studiato in Australia e in Germania. Membro della comunità di Taizé dal 1959, ha preparato un dottorato di ricerca in sociologia a Parigi, pur mantenendo il legame della comunità con l’Aktion Sühnezeichen, che ha costruito la chiesa di Taizé nel 1961-62, come un segno di riconciliazione tra la Germania e la Francia dopo la Seconda Guerra Mondiale. A partire dal 1966, frère Michel ha visitato l’America Latina ed è diventato il responsabile della fraternità in Brasile, a Recife (1967-1972), Vitoria (1972-1978) poi, dal 1978 ad oggi, ad Alagoinhas. Pur vivendo una semplice e gratuita presenza tra i più poveri, frère Michel e i fratelli hanno sostenuto ad Alagoinhas numerosi progetti che hanno contribuito a migliorare la vita del loro quartiere. La scuola per bambini non udenti e non vedenti, fondata da frère Michel, è ben conosciuta in Brasile. Attraverso l’accoglienza nella fraternità e i diversi incontri di giovani, organizzati una volta all’anno in una città, frère Michel ha avuto una grande influenza ed è stato un punto di riferimento per molti giovani brasiliani. Una preghiera in sua memoria sarà celebrata a Taizé Sabato, 14 marzo alle 15h.

Pubblicata la traduzione in italiano di un libro di frère Luc di Taizé


Il libro (vedi immagine) è stao pubblicato da "Il segno dei Gabrielli editori" nel gennaio 2009 ed è la traduzione di un libro del 2001. Vi diamo l'anteprima dell'indice.

Il senso dell’icona 5
- L’icona proclama che Cristo è l’immagine di Dio 6
- L’uomo è invitato a diventare icona vivente di Dio 8
- Pregare con l’icona 9
Il battesimo di Gesù 10
- Una vita nuova 12
- “Ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito,
non può entrare nel regno di Dio” (Gv 3,5) 14
Il volto di Cristo 18
- Un invito che offre l’essenziale 20
- Felice colui che crede 23
Il Cristo e un suo amico 26
- Che siano uno, affinché il mondo creda 28
La madre di Dio 32
- Maria e Gesù 34
- “Icona dello Spirito Santo” 35
La croce 36
- Questo amore che non ha spiegazione 40
- “Padre nelle tue mani affido il mio spirito” (Lc 23,46) 42
La discesa nel luogo dei morti 43
- “Dalle sue ferite noi siamo stati guariti” 46
- La morte e la resurrezione del Cristo, chiave per la storia
dell’umanità 49
La nascita del Signore 50
- “Vi annuncio una grande gioia!” 51
- Il dramma della venuta della luce 53
Per saperne di più... 55

domenica 15 febbraio 2009

Stasera niente preghiera a causa del Carnevale cittadino


La tradizionale sfilata di carri che, come ogni anno, coinvolge anche tutte le parrocchie cittadine impone una pausa alla nostra preghiera. Ci ritroveremo insieme domenica prossima 22 febbraio 2009 alle 21,15 nella Basilica di S.Maria in Porto.

domenica 1 febbraio 2009

Kirill è il nuovo patriarca di tutte le Russie


Il patriarca Kirill

Il Metropolita Kirill di Smolensk e Kaliningrad è la nuova guida della Chiesa ortodossa russa. Kirill, al secolo Vladimir Gundiaiev, è stato eletto Patriarca di Mosca e di tutte le Russie martedì 27 gennaio 2009 dal Concilio plenario della Chiesa ortodossa russa con 508 voti a favore, superando Kliment di Kaluga e Borovsk.

E' il primo Patriarca di Mosca eletto dopo il crollo dell'Unione Sovietica e il suo volto è familiare ai fedeli grazie a una serie di apparizioni nei programmi televisivi.

In un telegramma inviato al nuovo Patriarca, il Papa si congratula “calorosamente” con lui e gli augura “ogni forza e gioia nella realizzazione del grande compito che l'attende come guida della Chiesa che ora presiede sulla via della crescita spirituale e dell'unità”.

Kirill (Vladimir Michajlovič Gundjaev) è il 16° Patriarca della Chiesa ortodossa russa. Nato il 20 novembre 1946 a Leningrado, figlio di un sacerdote, è stato consacrato monaco dal metropolita Nikodim Rotov il 3 aprile 1969. Dal 1971 al 1974 è stato rappresentante del Patriarcato di Mosca presso il Consiglio Mondiale delle Chiese a Ginevra. Dal 1974 al 1984 ha poi ricoperto l'incarico di Rettore del Seminario e dell'Accademia teologica di Leningrado. Nel 1976 è stato consacrato Vescovo e nel 1977 Arcivescovo. Successivamente nel dicembre 1984 gli è stata affidata la diocesi di Smolensk, e dal 1988 ha assunto il titolo di Arcivescovo di Smolensk e Kaliningrad. Nel novembre 1989 è quindi diventato Presidente del Dipartimento per le Relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, mentre nel febbraio 1991 è stato nominato metropolita. Membro permanente del Santo Sinodo, il 6 dicembre 2008 è stato eletto locum tenens patriarcale.

La Chiesa ortodossa russa conta circa 165 milioni di fedeli.

domenica 11 gennaio 2009

Il Battesimo di Gesù da Pasolini


Oggi è la ricorrenza del battesimo di Gesù. Mi sono ricordato di quel capolavoro che è "Il Vangelo secondo Matteo" di Pier Paolo Pasolini, e di come la scena del Battesimo di Gesù fosse stata una di quelle che mi aveva colpito molto quando lo vidi per la prima volta: la verità si presenta al mondo in maniera molto sommessa e silenziosa, il bellissimo Cristo dagli occhi scuri e intensi, la poesia delle immagini, in cui ogni inquadratura sembra un quadro e gli sguardi che parlano e che fanno vivere le parole dell'evangelista Matteo....




domenica 4 gennaio 2009

Articolo di frère Alois sull' Osseravtore Romano


frère Alois di Taizé

L'incontro europeo a Bruxelles: un'esperienza di comunione


All'indomani del nostro xxxi incontro europeo di giovani, a riempirmi il cuore è in primo luogo una grande riconoscenza per l'accoglienza che abbiamo ricevuto a Bruxelles e nella regione circostante. Migliaia di famiglie hanno ospitato la quasi totalità dei partecipanti. Il fatto che delle persone aprano le loro porte a giovani che non conoscono, venuti da altri Paesi, in un periodo in cui si ha spesso paura degli stranieri, mette in luce la comunione della Chiesa e approfondisce la comprensione reciproca fra i popoli. L'ospitalità è un gesto con il quale tutti possono divenire, semplicemente, portatori di pace nella società. Questo incontro è stato preparato in stretta collaborazione con i cristiani di Bruxelles. Fratelli della nostra comunità hanno vissuto vari mesi nella città per organizzare questa accoglienza, insieme alle parrocchie. Così quelli che sono venuti da tutta l'Europa non si sono solo incontrati fra loro, ma hanno fatto anche l'esperienza di una Chiesa locale, e ciò può incoraggiarli a impegnarsi - una volta tornati a casa - nella loro Chiesa locale, nelle loro parrocchie: scopriranno che, anche in due o tre, è possibile spingersi reciprocamente a pregare, ad approfondire la fiducia in Dio. A Bruxelles, ogni mattina si sono riuniti nella parrocchia dove erano alloggiati, hanno pregato insieme, si sono confrontati con i parrocchiani. A mezzogiorno e la sera, ci siamo ritrovati tutti insieme per le preghiere comuni nelle grandi sale d'esposizione allestite come luoghi di preghiera. Quelle preghiere comuni rendevano visibile un riflesso dell'universalità della Chiesa. Cuore dell'incontro, potevano affrontare l'interrogativo interiore proposto a ognuno: come liberare in noi la fonte di speranza e di gioia? Non è prima di tutto cercando di scoprire la presenza di un Dio d'amore nella nostra vita? Mentre l'orizzonte si sta oscurando per molti, è stato importante che migliaia di giovani si siano riuniti per ribadire la speranza che li anima per la loro vita personale, per la società, per il mondo. Questa speranza è alimentata dalla convinzione che può nascere una nuova fraternità fra gli uomini. Una nuova solidarietà può rinnovare la vita delle nostre società. Essere riuniti in una così bella comunione apre anche a una nuova comprensione di Dio. Sebbene migliaia di giovani si ritrovino insieme, un simile incontro non può essere considerato una riunione di massa. Gli scambi personali in piccoli gruppi hanno un ruolo importante. Il pomeriggio i giovani hanno riflettuto su numerosi temi attraverso dibattiti. Ecco alcuni esempi. Alcuni temi erano esplicitamente legati alla ricerca di Dio: come posso scoprire la chiamata di Dio nella mia vita? Altri dibattiti hanno affrontato temi sociali: quali azioni sono possibili per un'economia più solidale? Due commissari europei vi hanno partecipato e hanno animato due dibattiti sull'Europa. L'arte e la musica non sono state dimenticate. In due dibattiti è stato affrontato il tema dell'incontro delle culture: cori musulmani e cristiani si sono alternati, cori di comunità cristiane residenti a Bruxelles hanno eseguito canti di tutto il mondo. Molti giovani sono andati a pregare per un po' in un luogo allestito per quanti cercavano il silenzio. Là potevano anche ricevere il sacramento della Riconciliazione, o semplicemente essere ascoltati. Sono stati in molti a confidare un problema, una sofferenza o una gioia. Vedendo quanto era importante per loro, mi sono chiesto: come si può vivere meglio il ministero di ascolto nelle nostre Chiese? Uomini e donne sono pronti e possono farlo. Essere accolti personalmente, confidarsi con qualcuno, è fondamentale per trovare sempre e di nuovo la fiducia in Dio. Poiché l'incontro europeo quest'anno si è tenuto a Bruxelles, sede delle istituzioni europee, è apparso importante rivolgere all'Unione europea un messaggio che traducesse le attese e le speranze dei giovani e che riflettesse anche gli interrogativi spesso posti da loro. Accogliendo da tanti anni i giovani a Taizé o in incontri come quello di Bruxelles, abbiamo constatato che nelle nuove generazioni si è sviluppata una coscienza europea. La conoscenza reciproca fra Paesi europei si è approfondita. I giovani vogliono un'Europa aperta e solidale verso i Paesi più poveri. Vorrebbero che le istituzioni europee facessero tutto il possibile in tal senso. Quindici giorni prima dell'incontro, sono andato a Bruxelles per portare questo messaggio a José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea. Con questo gesto volevo esprimere la speranza che il nostro "pellegrinaggio di fiducia sulla terra" recasse frutti anche a livello della vita delle società e che si producesse un riavvicinamento: che i giovani comprendano meglio il lavoro delle istituzioni europee e che queste ultime si pongano di più all'ascolto delle aspirazioni dei giovani. L'Europa è riuscita a inaugurare un periodo di pace senza precedenti nella storia. Sono stati dei cristiani a osare iniziare riconciliazioni insperate fra popoli europei. I giovani continueranno a edificare questa pace? Vogliono contribuire a costruire un'Europa aperta e solidale? Al termine dell'incontro, un interrogativo è stato posto: quali impegni sono alla nostra portata dinanzi alla complessità dei problemi che ci circondano, la povertà, le ingiustizie, le minacce di conflitti? Non è forse andare verso gli altri, con grande semplicità? Andare verso i più vulnerabili? Visitare quanti sono esclusi e abbandonati? Cercare di compiere gesti concreti di un'Europa aperta e solidale? Pensando in particolare agli immigrati così vicini e tuttavia spesso così lontani? Perché, con i miei fratelli, dedichiamo tante energie a preparare questi incontri? Il fatto è che per molti giovani che desiderano confidare in Dio, le parole di un insegnamento non bastano più oggi. Un'esperienza di comunione, della comunione della Chiesa, è indispensabile per comprendere meglio il Vangelo.


Il Papa: segnali positivi con gli ortodossi su Primato e Sinodalità


Benedetto XVI e Barolomeo I

CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 12 dicembre 2008 (ZENIT.org) - “Significativi passi in avanti” nel dialogo con gli ortodossi sulla relazione tra Primato e sinodalità nella Chiesa e importanza dell'ecumenismo spirituale nel cammino verso la piena e visibile unità tra tutti i cristiani. E' quanto ha constatato questo venerdì Benedetto XVI nel ricevere in udienza i partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, che in questi giorni hanno riflettutto sul tema: "Ricezione e futuro del dialogo ecumenico". In particolare, sono stati esaminati i risultati di quattro importanti dialoghi: quello con la Federazione Luterana Mondiale, quello con il Consiglio Mondiale Metodista, quello con la Comunione Anglicana e quello con l'Alleanza Riformata Mondiale. Nel suo discorso il Papa ha evidenziato i progressi compiuti tanto nel dialogo teologico, quanto nella crescita della fraternità ecclesiale e nello “spirito di amicizia” con le Chiese ortodosse e con le antiche Chiese ortodosse di Oriente. A questo proposito, ha affermato che l'ultimo documento della Commissione Mista Internazionale per il Dialogo Teologico tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse sul tema “Comunione Ecclesiale, conciliarità e autorità”, “apre sicuramente una prospettiva positiva di riflessione sulla relazione che esiste tra primato e sinodalità nella Chiesa, argomento questo di cruciale importanza nei rapporti con i fratelli ortodossi, e che sarà oggetto di approfondimento e di confronto in prossime riunioni”. Il documento approvato nell'ottobre del 2007 affronta la questione del ministero del “pròtos - kephalé” - del “primo e capo” della Chiesa - a livello locale (il Vescovo), regionale (il Patriarca) e universale (il Vescovo di Roma), applicando il Canone 34 degli Apostoli - testo fondamentale per l’ecclesiologia orientale - ai tre livelli in maniera analoga. In questo senso costituisce un accordo tra cattolici e ortodossi su una piattaforma teologica, ecclesiologia, comune su cui fondare la discussione sul primato del Vescovo di Roma. Lo stesso Patriarca ecumenico Bartolomeo I, in occasione della celebrazione dei primi Vespri presieduta da Benedetto XVI nella Cappella Sistina durante il recente Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio, aveva toccato tali questioni sottolineando che “assieme al primato, la sinodalità costituisce la struttura portante del governo e dell'organizzazione della Chiesa”. Circa lo stato di avanzamento verso una reciproca comprensione e verso l'individuazione di elementi di convergenza, il Papa ha affermato che “ci troviamo in via, in una situazione intermedia, dove appare senz'altro utile ed opportuno un esame oggettivo dei risultati conseguiti”. Nel breve discorso di saluto al Papa, il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Crisstiani, aveva rilevato che durante i lavori assembleari sono stati identificati soprattutto “problemi di ermeneutica, cioè dell'interpretazione della Parola di Dio testimoniata nella Sacra Scrittura e nella viva Tradizione della Chiesa; ed inoltre problemi rivelatesi urgenti in questa situazione riguardanti l'antropologia e l'ecclesiologia”. Di fronte al mutato panoramo ecumenico, che assiste all'emergere di nuove comunità e gruppi, quando non al profilarsi di “inedite tendenze” e persino di “tensioni” tra le Comunità cristiane, Benedetto XVI ha invece sottolineato l'importanza del dialogo teologico. In questa prospettiva, ha detto, è essenziale “delineare in modo concreto le prospettive dell'impegno ecumenico che la Chiesa cattolica intende proseguire ed intensificare con prudenza e saggezza pastorale”. “La carità – ha aggiunto – aiuterà i cristiani a coltivare la 'sete' della piena comunione nella verità e, seguendo docilmente le ispirazioni dello Spirito Santo, possiamo sperare di giungere presto all'auspicata unità, nel giorno in cui il Signore lo vorrà”. “Ecco perché – ha quindi concluso – l'ecumenismo ci sollecita a un fraterno e generoso scambio di doni, ben consci che la piena comunione nella fede, nei sacramenti e nel ministero rimane lo scopo e la meta dell'intero movimento ecumenico”.

giovedì 1 gennaio 2009

Altri servizi della TV belga sull'incontro di Bruxelles


giorno 1 .....

giorno 2 ......

ancora giorno 2 .......